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La Palazzina dei Giardini e i prodotti tipici
22/12/2014

La mela, Domenico Gnoli. Nel 2001 la Palazzina dei Giardini ospitò una retrospettiva sull'artista.

La mela, Domenico Gnoli. Nel 2001 la Palazzina dei Giardini ospitò una retrospettiva sull’artista.

… sfrattare l’arte e accogliere i prodotti tipici (verso i quali non ho alcuna riserva, beninteso, anzi…) significa, a me pare, prediligere un’immagine di città a misura del turista consumatore, piuttosto che del cittadino consapevole“Condividiamo le parole di Marco Pierini, ex direttore della Galleria Civica di Modena ed esprimiamo a lui il nostro sostegno e la nostra solidarietà.

L’Antica Acetaia Villa Bianca aderisce alla protesta contro la decisione di destinare la Palazzina dei Giardini Ducali a sede del Villaggio del Gusto dal maggio all’ottobre 2015. C’è chi potrebbe chiedersi: „Ma come, proprio voi che producete il più famoso prodotto gastronomico della provincia di Modena, non siete felici della novità?“. La domanda sorge spontanea e in questo articolo spieghiamo perché la notizia non ci rallegra affatto.

La prima ragione è di ordine generale ed ha a che fare con il „dove“, con la scelta del luogo espositivo; la seconda motivazione, invece, è legata al „cosa“, ai protagonisti dell’esposizione.

DOVE — La Palazzina dei Giardini è stata, ed è, un importante luogo di formazione culturale per i cittadini modenesi. Dal 1983 è sede espositiva della Galleria Civica ed ospita mostre d’arte. La sua posizione e i suoi spazi sono congeniali all’esposizione. Perché allora non quella di prodotti tipici? Riteniamo che gli spazi per promuovere l’enogastronomia modenese vadano cercati altrove, senza toccare quelli dedicati all’arte. Inoltre, crediamo che per capire e conoscere i prodotti tipici non serva visitare un museo multimediale, ma i loro luoghi di origine e produzione.

COSA — Al “Villaggio del gusto” saranno presenti i consorzi che attualmente hanno sede al Palatipico. A rappresentare l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP (Denominazione di Origine Protetta) sarà il “Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena”; il suddetto consorzio ha ricevuto dal Ministero l’incarico di svolgere l’attività di vigilanza sui mercati, ma, nonostante ripetute richieste, non ha mai fornito informazioni sull’attività che svolge e neppure sull’utilizzo del contributo richiesto ai produttori (per approfondire questa questione vi invitiamo a leggere l’articolo “Aspettiamo risposte”.)

Con questo articolo invitiamo i produttori di Aceto Balsamico Tradizionale di Modena a unirsi alla protesta e a esprimere il loro parere.